mercoledì 25 marzo 2020

PSICOLOGIA

Il matrimonio e la convivenza
Il matrimonio rappresenta il contratto sociale attraverso cui una coppia diventa visibile e tutelata nei propri diritti e doveri.

Doveri come un nuovo arrivo. Molti partner si presentano incapaci di sostenere il peso della nuova responsabilità. In alcuni casi può sorgere la depressione da parte della madre, detta "post-partum".
Ciò implica maggiore supporto da parte del padre.
Matrimonio significa infatti unione sentimentale. Ciò scopre però un vincolo più fragile, quali separazione e divorzio.

PSICOLOGIA

Il ciclo della famiglia
La famiglia è il contesto più immediato all'interno del quale si modellano l'identità e lo sviluppo del bambino. Il processo di crescita più immediato dei bambini si compie attraverso il susseguirsi di varie tappe evolutive che espongono spesso la famiglia e i suoi componenti a momenti critici.
Tali momenti vengono definiti normativi, in quanto ritenuti fisiologici e necessari allo sviluppo stesso.
Le tappe principali del ciclo famigliare sono : la costruzione da parte di due persone di una identità di coppia, con la decisione di convivere, l'attesa e poi la nascita dei figli, l'infanzia e l'adolescenza, l'invecchiamento dei nonni, l'apertura a nuore, generi, nipoti, l'invecchiamento e la necessità di appoggiarsi ai figli.

PSICOLOGIA

Tipi di famiglie
In passato la tipologia di famiglia più diffusa era quella della famiglia patriarcale, la quale era composta da più nuclei che convivevano sotto lo stesso tetto dando vita a una grande struttura allargata la quale comprendeva svariate e differenti fasce d'età.
La composizione, il ruolo e il significato della famiglia, che si presenta oggi come una realtà di complessa interpretazione e di difficile definizione concettuale. Si è giunti a una struttura orizzontale, la quale tende a crescere per fratture e ricomposizioni e che non prevede né vertici né gerarchie. Oggi le famiglie mononucleari rappresentano una tipologia in rapida diffusione.
Una configurazione diffusa è quella delle famiglie ricostituite o ricomposte, formate da due adulti.
I genitori acquisiti non sostituiscono quelli naturali/biologici, ma spesso vi si aggiungono, aiutando e crescendo il bambino nel corso della vita famigliare.
Le famiglie miste e quelle di migranti sono i più recenti fenomeni sociali.
Sono presenti anche esperienze famigliari alternative, come le convivenze di coppie omossessuali o le convivenze comunitarie.
Si può descrivere la famiglia come un gruppo caratterizzato da forti legami affettivi.

PSICOLOGIA

La famiglia che cambia : diverse normalità
Esistono diverse forme di organizzazione e strutturazione dei gruppi famigliari.
La famiglia occidentale nucleare, ovvero quella composta dai genitori e dai figli è solo una delle tante forme esistenti. Essa può strutturarsi a seconda del contesto geografico, culturale e sociale.
Si fa riferimento alla variabilità della famiglia ovvero quando in una stessa società vi si trovano tipologie diverse di famiglia.
La dimensione collettiva della famiglia, ovvero un gruppo con propri bisogni e obbiettivi, insieme alla dimensione individuale dei membri del gruppo, hanno scopi ed esigenze proprie.
Coesione del gruppo e autonomia sono dunque 2 parole chiave nella vita della famiglia. I componenti affrontano i problemi e i conflitti in  modo aperto .

PEDAGOGIA

Illuminismo ed empirismo
Il dibattimento sui metodi e sui fini dell'educazione e dell'istruzione determinò il ripensamento di molte delle pratiche e una revisione dell'organizzazione e della gestione delle scuole da parte delle monarchie assolutistiche. Vi furono spinte decisive verso le moderne teorie e prassi pedagogiche per l'affermarsi di una diversa concezione delle facoltà cognitive dell'uomo.
L'uomo per crescere e svilupparsi ha bisogno di poter conoscere il mondo per mezzo dell'esperienza.
La medicina diede ulteriore impulso agli studi sull'uomo.
L'infanzia è una tappa fondamentale nello sviluppo di un individuo. Nasce l'educazione intellettuale ovvero i contenuti specifici dell'istruzione. I professori si limitavano ad adottare il modello didattico tradizionale e le scuole fornivano spesso una preparazione talora poco utile sul piano pratico agli studenti. Si cominciò a usare la lingua volgare nella prima alfabetizzazione.

giovedì 19 marzo 2020

PSICOLOGIA

I tratti e l'autonomia funzionale dei motivi nella teoria di Allport
I tratti sono caratteristiche della personalità che rimangono stabili nel tempo e determinano i comportamenti individuali. Allport individua tre diverse tipologie :
- i tratti cardinali, sono quelli che influenzano ogni azione individuale
- i tratti centrali sono disposizioni che emergono in una serie di situazioni
- le disposizioni secondarie, sono quelle meno evidenti, ma possono emergere in diverse situazioni.
Il comportamento è uno stile di vita.
L'adulto, invece, è ciò che fa e che desidera.

PSICOLOGIA

L'interazione fra individuo e ambiente nella teoria del campo di Lewin
Il fulcro della teoria di Kurt Lewin del campo è l'idea che la rappresentazione del mondo giochi un ruolo fondamentale nelle azioni degli esseri umani.
Ne ricavò la convinzione che il modo in cui un individuo costruisce il mondo attorno a sé può variare in funzione dei suoi bisogni e scopi interni.
Lewin elaborò la teoria del campo, che descrive la realtà psichica nei termini di un sistema dinamico comprensivo di persona e ambiente.
Per Lewin l'ambiente psicologico è l'insieme di oggetti, persone, attività, o anche situazioni presenti o future, con cui l'individuo è in rapporto in forma più o meno consapevole in un momento dato.

martedì 17 marzo 2020

PSICOLOGIA

La coesione e la mentalità di gruppo
La coesione è la tendenza del gruppo a sopravvivere, mantenendo la sua composizione interna, attraverso il legame che unisce ogni membro e porta al sacrificio degli interessi individuali per favorire quelli collettivi.
Si tende a mantenere un comportamento conforme per soddisfare il desiderio di consenso e approvazione.
L'atmosfera di gruppo incide sulla qualità della prestazione.
La mentalità di gruppo tende a distorcere i processi decisionali.

PSICOLOGIA

Il potere e la figura del leader
Il potere è la possibilità è la possibilità che un individuo ha di influenzare e controllare il comportamento altrui e si esprime in diverse forme :
- il potere di ricompensa
- il potere coercitivo
- il potere legittimo
- il potere di esempio
- il potere di competenza

Il leader è colui che esercita maggiore influenza sugli altri membri del gruppo, facilitando il raggiungimento di un obbiettivo comune.

Esistono diverse figure di leadership :
- la leadership autoritaria
- la leadership democratica
- la leadership permissiva
La leadership comporta per chi la esercita costi e benefici e ha una funzione vitale per regolare la vita del gruppo stesso.

lunedì 16 marzo 2020

PSICOLOGIA

Le norme e le reti di comunicazione
Le norme sono l'insieme delle aspettative condivise dal gruppo rispetto al modo di comportarsi in quanto appartenenti al gruppo medesimo. Esse indicano le regole di comportamento.
Tuttavia l'individuazione delle norme serve anche a delimitare lo spazio di libertà individuale all'interno del gruppo oltre il quale la diversità di un comportamento può sfociare in devianza.

Le norme assolvono queste funzioni :
- mantenimento del gruppo
- raggiungimento degli obbiettivi
- costruzione di sistemi di riferimento per l'interpretazione della realtà
- definizione dei rapporti con l'esterno

La comunicazione all'interno di un gruppo è fondamentale, in quanto favorisce lo scambio e il consolidamento di relazioni interpersonali.
- la comunicazione a ruota è centralizzata
- la comunicazione a rete è decentrata

PSICOLOGIA

Il sistema di status e il ruolo all'interno del gruppo
Il sistema di status si riferisce alla posizione che un individuo occupa all'interno di un gruppo e alla valutazione di quella posizione in una scala di valori.
Lo status di ogni membro può comunque essere modificato se subentra una nuova persona all'interno del gruppo. La ristrutturazione del sistema di status si verifica anche nel caso in cui vengano introdotti nuovi scopi comuni all'interno del gruppo da parte di un membro. In questo caso si innescano dinamiche finalizzate alla ricerca di nuovi equilibri tra i componenti del gruppo.
Il ruolo è l'insieme di aspettative condivise circa il modo in cui deve comportarsi una persona che occupa un certo status all'interno di un gruppo.
Nei gruppi possono anche sorgere i conflitti dovuti alla modalità attraverso le quali si distribuiscono e si relazionano i diversi ruoli.

PSICOLOGIA

Individui e gruppi
Merton definisce il gruppo come un insieme di individui che interagiscono secondo determinati modelli, provano sentimenti di appartenenza al gruppo, vengono considerati parte del gruppo dagli altri membri.
Un gruppo deve avere le seguenti caratteristiche :
- interazione
- appartenenza
- identità
Il gruppo sociale va distinto dal semplice aggregato.
Il gruppo più piccolo è la diade, costituita da due persone. La triade, costituita da tre persone, è meno fragile della diade.
Più gli aderenti sono numerosi, più è facile che qualcuno assuma il ruolo di leader esercitando una maggiore influenza sugli altri.

PSICOLOGIA

I diversi sé nella teoria di Neisser
Neisser sostiene che esistono diversi sé perché diverse sono le influenze subite dal bambino durante il periodo di sviluppo.
E' possibile distinguere diverse tipologie di sé. :
- il sé ecologico (deriva dall'interazione con l'ambiente fisico)
- il sé interpersonale ( è il risultato delle interazioni con le altre persone )
- il sé esteso ( è basato principalmente su quanto l'uomo ricorda della propria storia personale)
- il sé privato (emerge quando il bambino si rende conto di essere l'unico a provare certe emozioni)
- il sé concettuale (è il contenitore degli altri quattro "sé")

sabato 14 marzo 2020

PSICOLOGIA

Lo sviluppo del sé nella teoria di Sullivan
Sullivan definisce il sé come l'immagine che ognuno di noi ha di sé stesso : come ci vediamo, che opinioni abbiamo di noi. Quando il bambino riceve il latte e le coccole sperimenta un senso dell'"io buono", mentre se invece la madre smettesse di nutrirlo e di coccolarlo, sperimenterebbe l'"io cattivo"
Il concetto di sé non è un'immagine statica né stabile nel tempo. Infatti sono gli altri a fungere da specchio. Impariamo a conoscerci tramite le reazioni altrui ai nostri comportamenti. E questa consapevolezza è principalmente basata sulle reazioni interpersonali.

venerdì 13 marzo 2020

PSICOLOGIA

L'interazionismo simbolico a confronto con altri modelli
Vengono identificati due punti pricipali :
- Il paradigma cognitivista sottolinea l'influenza che i processi mentali hanno sulla condotta dell'individuo. Tale orientamento riconosce un forte valore sull'autonomia del soggetto ed evidenzia la rielaborazione personale degli stimoli che l'individuo riceve dal mondo esterno.
- Il paradigma comportamentista pone l'accento sull'importanza dell'ambiente e dell'esperienza per il comportamento. Emerge un'immagine passiva dell'individuo e dei suoi comportamenti.

PSICOLOGIA

Il sé e l'ambiente
L'interazionismo simbolico è la teoria che considera i processi di pensiero fondamentali per l'organizzazione e la strutturazione delle azioni e dei comportamenti dell'individuo. L'uomo è un soggetto attivo capace di promuovere la propria condotta e di scegliere tra le diverse alternative di comportamento. L'individuo è dunque un prodotto sociale. Mead rilevò il carattere simbolico dalle interazioni (simboli, linguaggio,..). La cognizione è connessa all'azione. Il linguaggio è l'elemento essenziale per la formazione e lo sviluppo del sé. La prima forma di linguaggio dei bambini consiste nell'imitare gli adulti tramite modi di fare, agire e gesti. Anche i gesti sono soggetti a interpretazione. Essi sono i simboli significanti. Il sé si costruisce nel tempo e le interazioni con l'ambiente gli danno forma. Il bambino, secondo Mead, gioca un ruolo importante all'interno del gruppo.  

giovedì 12 marzo 2020

PSICOLOGIA

La psicologia delle folle
Si tratta di opere che hanno in qualche modo aperto la strada ai lavori più scientifici di psicologia sociale che si sarebbero sviluppati successivamente.
L'analisi di Le Bon ci insegna una folla influenzabile e acritica. Avviene una sorta di contagio e l'individuo agisce come se fosse sotto l'effetto di una suggestione.
Le Bon sottolinea che l'individuo, nella folla, si comporta in modo istintivo, facendo prevalere la sua parte irrazionale e quella razionale. C'è bisogno di un capo che conduca la folla, per orientare queste tendenze istintive ed è necessario comprendere il comportamento del singolo. Si tratta dunque di cogliere i meccanismi inconsci che stanno alla base del comportamento individuale all'interno di una folla più ampia. La personalità del singolo si annulla lasciando spazio alla personalità della massa, che diventa omogenea per tutti i componenti. L'uomo acquista un senso di potenza perché non è più solo, in quanto la folla garantisce l'anonimato. Gli individui nella massa si identificano con gli altri individui rinunciando alla propria autonomia e proiettando le qualità ideali sul capo.
Viene fatta una distinzione tra due termini apparentemente simili
La massa è una vasta collettività nella quale è possibile riscontrare una certa omogeneità di mentalità e comportamento. La folla è invece un ampio agglomerato di persone fisicamente presenti in uno stesso luogo.

SOCIOLOGIA

Le differenze tra gli individui
Tra gli uomini vi sono delle differenze naturali che sono indipendenti dall'esistenza o meno di una società e vi sono delle disuguaglianze che hanno invece un'origine prettamente sociale.
Le disuguaglianze sono dunque sempre di origine sociale. La discriminazione razziale è l'esempio più evidente di come le differenze naturali possano essere rielaborate dalla società in forme di disuguaglianza sociale. Il più delle volte la discriminazione razziale è informale.
La caratterizzazione sessuale è data dalla coniugazione di precisi tratti biologici e anatomici con una serie di ruoli e di aspettative sociali, che sono il frutto di costruzioni sociali maturate nel corso della storia. Quando si parla di "sesso" si fa riferimento alle caratteristiche biologiche e anatomiche degli individui. Quando invece si parla di "genere" si indicano i tratti sociali e culturali che qualificano il comportamento , il vissuto e i ruoli di una certa persona. Anche le differenze di età sono fonte di disuguaglianza. Si passa infatti dai giovani agli anziani.

SOCIOLOGIA

La disuguaglianza
La distribuzione differenziata del potere produce la disuguaglianza tra le persone.
Le risorse sociali sono tutti i diversi tipi di ricchezza che la società produce e mette a disposizione dei suoi membri. La disuguaglianza sociale è quando gli individui che appartengono a una certa società non hanno uguale accesso alle risorse.
Un'altra forma molto conosciuta di disuguaglianza è quella di ricchezza economica.



Vi è poi la disuguaglianza di prestigio, ovvero quella legata al grado di considerazione in cui viene tenuta una certa persona o un certo gruppo sociale.
Un altro importante fattore della disuguaglianza  è costituito dall'istruzione e dalle risolse culturali, dato che una maggiore istruzione  pone chi la possiede in una posizione di privilegio rispetto a chi ne è privo. Al giorno d'oggi i principali fattori di disuguaglianza sono legati alla posizione occupata da ciascuno nella vita professionale. Spesso accade che quanti si trovano in una posizione svantaggiata relativamente a una delle risorse sociali occupino, invece, una posizione di privilegio rispetto ad altre.
Il carattere molteplice e articolato della distribuzione delle risorse sociali può trasformarsi in uno strumento attraverso cui la società rende "appetibili" diverse posizioni al suo interno.
La società in cui viviamo non ha più una struttura semplicemente piramidale .

SOCIOLOGIA

Il potere come poter-fare
Le strutture di potere su cui si basa la società non sono soltanto strumenti di ingiustizia.
Il potere dunque è la condizione per poter agire. Esso ha una funzione sana per la società, in quanto è uno strumento utile per mobilitare delle risorse in vista di un obbiettivo da raggiungere. In questo modo il potere si trasforma in "poter fare" qualcosa.
Le strutture di potere istituzionalizzate, le posizioni di autorità, hanno spesso una funzione positiva non solo per chi le occupa, ma anche per chi è a esse sottoposto. Ogni fare/azione comporta un impedimento al fare degli altri. La distribuzione diversificata del potere può assumere sia significati positivi che negativi. a seconda del modo in cui il potere viene concretamente esercitato.

lunedì 9 marzo 2020

PSICOLOGIA - CHE COS'E' LA PSICOLOGIA SOCIALE

definizione e storia :
La psicologia sociale è un ambito di ricerca che si è sviluppato dalla prima metà del Novecento, in cui l'oggetto di studio è l'indagine sui comportamenti degli individui nelle loro interazioni con gli altri e l'influenza dei gruppi sociali, delle istituzioni e delle culture sulla singola persona.

Lo psicologo Tajfel afferma che la psicologia sociale è la disciplina che studia i diversi aspetti dell'interazione, tra gruppi sociali e all'interno di essi fra gli individui, e i sistemi sociali, piccoli o grandi di cui fanno parte.


La psicologia sociale si diffuse negli Stati Uniti e divenne ben presto
una scienza dell'individuo nella società.
Negli anni Trenta e Quaranta del Novecento si svilupparono anche ricerche sui gruppi e sull'influenza sociale.
Alcuni degli esordi Americani furono : Wilhelm Wundt, Gustave Le Bon e Gabriel Tarde. Questi si occuparono di psicologia delle folle.
Altri esponenti furono William Mc Dougall, Edward Ross i quali pubblicarono i primi manuali della psicologia sociale.
Kurt Lewin, membro della Gestalt, applicò allo studio delle dinamiche dei gruppi la sua teoria del campo, inteso come
un sistema dinamico comprensivo di persona e ambiente
reciprocamente interdipendenti.

lunedì 2 marzo 2020

SOCIOLOGIA

Il fenomeno del potere :
La vita sociale è contraddistinta da una costante tensione verso l'irrigidimento in forme stabili di comportamento e di interazione.
Tale processo di irrigidimento è chiamato processo di istituzionalizzazione e dà vita a strutture  sociali anch'esse relativamente rigide e cristallizzate, ovvero le istituzioni e le organizzazioni della società.
Essa non è altro che una struttura organizzata in cui le interazioni personali devono sempre rispettare determinate regole di comportamento.
Chi deve subordinare le proprie decisioni e i propri comportamenti alle decisioni e i propri comportamenti alle decisioni e ai comportamenti di un altro occupa, nella gerarchia sociale, una posizione inferiore a quella dell'altro.
Ogni organizzazione sociale presenta dunque al proprio interno una distinzione più o meno rigida di ruoli e posizioni.
Ma una distinzione di ruoli e posizioni comporta necessariamente una distribuzione differenziata dal potere all'interno dell'organizzazione sociale.
Tutti sono basati su una divisione dei compiti e su una precisa attribuzione di ruoli, quindi anche su una distribuzione gerarchica del potere.
Il potere non è limitato alla sfera della politica e dello Stato.



Potere informale e autorità
Max Weber definisce il potere di un certo soggetto nella società come la possibilità che i suoi comandi trovino obbedienza da parte di altre persone.
Sempre Max Weber individua un'altra forma di potere, che egli descrive come la probabilità che un certo soggetto ha di imporre la propria volontà all'interno di una relazione sociale.
Il potere consiste quindi nella capacità di ottenere qualcosa contro la volontà altrui, senza necessariamente ricorrere a dei comandi espliciti.
Ogni interazione tra gli uomini è aperta all'instaurazione di rapporti di potere.
L'autorità è sempre inerente a una certa posizione sociale. Questa è il potere legittimo determinante che la volontà di una persona esercita sulla volontà o sullo spirito di altre persone.
 


PSICOLOGIA

Adriano Zamperini Adriano Zamperini fu uno psicologo sociale il quale affermò che il comportamento empatico , ovvero quello legato all'...