sabato 4 aprile 2020

ANTROPOLOGIA

Scrittura, oralità e memoria

La diffusione della scrittura ha inciso fortemente sul modo di pensare degli esseri umani.
Prima della scrittura le tecniche di conservazione della memoria erano ben diverse.
Dove non ci sono testi scritti ci si può solo affidare alla parola.
Un effetto di trasmissione della memoria è la tendenza a produrre effetti omeostatici, infatti tende a eliminare tutto ciò che ha interesse per il presente.
Il termine “omeostatico” indica un processo attraverso cui un sistema tende a mantenersi in equilibrio attraverso dei meccanismi di autoregolazione. Esso è stato coniato per indicare processi biologici.
La scrittura consente di sviluppare un pensiero più ampio di quello legato all'oralità, in quanto permette di entrare più rapidamente in contatto con molteplici punti di vista, di confrontarli in maniera sistematica e di elaborare nuove proposizioni a partire da quelle esistenti. Essa ci rende capaci di elaborare un linguaggio meno compreso entro i limiti del nostro piccolo mondo linguistico, il quale è adattato a cogliere le sfumature della vita quotidiana.

ANTROPOLOGIA

Parola e mondo
In assenza di scrittura, le parole non hanno un’esistenza duratura.
Esse dunque non sono visibili bensì si tratta solo degli “eventi”, in quanto vengono pronunciate in un tempo preciso e con esso svaniscono. Infatti qualcosa di scritto resta, è permanente; mentre invece qualcosa di parlato non resta, se non nei nostri ricordi.
Gli appartenenti a società fortemente orali costruiscono i loro discorsi e i loro racconti mediante l’uso di clausole e ripetizioni grazie alle quali riescono a ricordare cose che per un individuo alfabetizzato sono spesso impossibili da ricordare senza l’aiuto di una traccia scritta.
 

ANTROPOLOGIA

Comunicazione orale e comunicazione scritta
Il nostro modo di esprimerci oralmente è guidato da un pensiero che si fonda sull'assimilazione della scrittura.
Fino a non molto tempo fa esistevano ancora le cosiddette società a oralità primaria. Si trattava di società che, indipendentemente dal loro grado di complessità sul piano politico, economico e amministrativo, non conoscevano alcuna forma di scrittura.
La scrittura esercita la sua influenza attraverso leggi, regolamenti, disposizioni, calcoli e statistiche prodotti da un centro politico e amministrativo che è espressione di uno Stato nazionale.
Inizialmente l'umanità non conosceva la scrittura, la quale fece la sua comparsa, nell'area mesopotamica e nelle aree limitrofe. La scrittura comparve in Mesopotamia, con i sumeri, ed è conosciuta come scrittura cuneiforme, perché il segno base era aggiunto ad altri simili per formare delle parole.

ANTROPOLOGIA

Il pensiero concreto e astrattoIl pensiero concreto astratto è un’ opposizione che distingue due modi di costruire e organizzare le conoscenze sul mondo, i quali si dividono in :
- il primo modo  , il quale ha come fondamento l’esperienza
- il secondo mondo che elabora generalizzazioni e concetti che vanno oltre alle proprietà fisiche.
Tutti gli esseri umani sono dotati delle stesse capacità sensoriali e intellettuali.

PEDAGIOGIA

La proposta pedagogica di Jean Jacques Rousseau
Jean Jacques Rousseau era un filosofo svizzero di lingua francese. Nacque da una famiglia calvinista di origine francese a Ginevra nel 1712 e morì presso Ermenonville nel 1778.
Una delle sue opere più celebri fu l'Emilio, brando diviso in 5 libri.
La pedagogia dell'Emilio si fonda sul concetto di "educazione negativa", ossia di un'educazione che "non inculca alcuna virtù, ma previene il vizio; non insegna la v
erità, ma preserva dall'errore". Questa non deve formare positivamente questa personalità, ma consentirne lo sviluppo libero.
L'uomo secondo Rousseau era stato creato libero e dotato delle capacità di perfezionarsi. Ma la perfettibilità non è un processo continuo: l'apprendimento umano va costantemente ripensato e ricostruito.
Rousseau rivendica una religione universale che è la religione naturale e propone una socializzazione dell'umanità che permetta all'uomo di far valere la sua essenza, cioè la libertà.

PEDAGOGIA

La formazione del gentleman 
Locke studiò le lingue classiche e la filosofai scolastica, per poi dedicarsi all'insegnamento. Egli si incentrò sull'educazione per i giovani maschi di famiglia ricca, definiti anche gentleman, che facevano parte dell'antica   aristocrazia ma erano anche inseriti nella vita produttiva. Si tratta di un'educazione individualizzata, privata e basata sull'osservazione del bambino da parte del precettore il quale deve creare un percorso formativo a partire dalle attitudini e dalle capacità dell'allievo.
 il bambino, pur imparando a rapportarsi con gli altri, diventa più rozzo e difficilmente gestibile; per questo motivo Locke preferiva l'insegnamento privato in modo che il bambino possa avere un comportamento più nobile.
Lo scopo del percorso formativo era la costruzione di una personalità corretta per il gentleman, il quale doveva essere libero.

PEDAGOGIA

Nuove pratiche educative
Nel Settecento in tutta Europa ebbe luogo un dibattito centrato principalmente sui metodi e sui fini dell'educazione e dell'istruzione, il quale determinò il ripensamento di molte delle pratiche sino ad allora impiegate nell'allevamento e nell'educazione dei figli all'interno delle famiglie.

Negli studi relativi alle capacità intellettive dell'uomo e nelle riforme scolastiche della seconda metà del XVIII secolo che vanno ricercate alcune spinte decisive verso le moderne teorie e prassi pedagogiche. Uno dei fattori che portarono al ripensamento dei compiti e delle finalità dell'educazione fu senz'altro l'affermarsi di una diversa concezione delle facoltà cognitive dell'uomo.
Il compito fondamentale dell'educazione, era quello di risvegliare tale idea con lo studio della religione, al fine di condurre il bambino sulla strada della salvezza eterna. Da qui nacque l'empirismo, secondo la quale l’uomo, per crescere e sviluppasi ha bisogno di poter conoscere il mondo per mezzo dell’esperienza.

 

venerdì 3 aprile 2020

PEDAGOGIA

Francke e il pietismo
August Francke si rese conto della povertà materiale e morale della gioventù e si dedicò di fatto all'educazione dei giovani.
Inizialmente accolse bambini poveri e orfani aprendo un orfanotrofio che sarebbe diventato celebre in tutta Europa, dando vita a delle scuole differenziate per ceto e per genere: per fanciulli di media condizioni, agiati, fanciulle povere,..
Non imparavano solo a leggere, scrivere, a fare di conto, ma studiavano anche le discipline scientifiche, il latino, l'ebraico,..e insegnamenti di carattere pratico.
Francke adottava una pedagogia molto rigida, non comprendeva l'importanza del gioco, dalla fantasia, della musica, della danza e del teatro, bensì della disciplina e della regola.

PEDAGOGIA

Comenio e la fondazione della didatticaComenio, esponente della pedagogia di fede protestante, voleva restaurare la moralità mediante la diffusione del sapere e delle virtù.
Ha una concezione diversa dall'idea di Lutero sul peccato originale: l'uomo era segnato dal peccato originale ma non era necessariamente un peccatore. Per questo si distanzia da Lutero
Comenio credeva nell'innocenza dei bambini. Voleva far conoscere a tutti i principi fondamentali del sapere, perchè tutti sono orientati alla salvezza e perchè ogni persona va rispettata in quanto a immagine e somiglianza di Dio. Comenio non faceva distinzioni nè di sesso nè di nazionalità nè di ceto affermava infatti il fatto che tutti andassero istruiti.

PEDAGOGIA

Riforma protestante e alfabetizzazioneLa teologia luterana si affidava principalmente a una concezione dell'uomo apparentemente pessimista.
Affermava infatti che il peccato originale avesse radicalmente corrotto l'essere umano, il quale era stato salvato da Dio.
I protestanti sottolinearono la responsabilità dei singoli nel percorso di salvezza, che poteva  crescere se l'individuo conosceva la Parola di Dio depositata nella Bibbia e praticava la vita virtuosa. Lutero tradusse la Bibbia in tedesco per farla conoscere a tutti. Ebbe in questo modo inizio l'unificazione linguistica.
Sotto il profilo dell'alfabetizzazione, la Riforma protestante produsse importanti conseguenze. Lutero stesso sollecitò iniziative pubbliche per l'apertura di scuole e si rivolse direttamente ai padri di famiglia con una predica sul loro dovere di istruire i figli.
Il fenomeno "semi-alfabetismo" voleva intendere il fatto che le persone erano i grado di comprendere un testo scritto, pur non essendo capaci di scrivere. Sotto il profilo più strettamente educativo è da notare che i riformati, soprattutto i calvinisti, impartivano un'educazione rigida ai bambini, che vedevano come creature istintivamente volte al peccato.
Le punizioni, anche di tipo fisiche, erano considerate migliori. La severità e la durezza improntavano l'educazione non diversamente da quanto accadeva tra i cattolici, l'educazione di buoni cristiani.


 

PSICOLOGIA

Normalità e disfunzionalità della famiglia
All'interno della famiglia, molte volte, possono sorgere problematiche quali quelle dei conflitti al loro interno. Il problema, dinanzi al conflitto non è quello di evitarlo, bensì quello di superarlo, di venirsi incontro e di aiutarsi. In un gruppo ristretto di persona quale quello della famiglia è normale che avvengano momenti di collera, l'importante è riuscire a superarli senza cercare di evitarli.
Vi sono tre tipologie di famiglie, e sono
- le famiglie bilanciate, ovvero quelle che hanno un valore intermedio su entrambe le dimensioni sono considerate maggiormente funzionali.
- famiglie intermedie, ovvero quelle famiglie che, pur avendo un alto grado di disfunzionalità rispetto a uno degli assi, compensano di disequilibrio con un buon grado di funzionalità sull'altro.
- famiglie disfunzionali, ovvero coloro che si collocano a un estremo delle due dimensioni e che presentano notevoli difficoltà.

PSICOLOGIA

Separazione, divorzio e mediazione familiare
Il divorzio è l'atto formale con cui una coppia mette fine legalmente al proprio matrimonio.
L'emancipazione femminile e la crescita di autonomia delle donne sono elementi fortemente correlati all'aumento di separazione e divorzi.
Il divorzio è un evento molto doloroso il quale causa cadute emotive e relazionali.
Per contrastare tali sofferenze vi è una terza persona che può aiutare e seguire una coppia nel periodo della separazione, ovvero il mediatore. Il suo obbiettivo consiste nel prevenire il più possibile conflitti e risentimenti.
Il tipo di servizio offerto si basa essenzialmente sui valori della solidarietà, della reciprocità e dell'amicizia.

PSICOLOGIA

Adriano Zamperini Adriano Zamperini fu uno psicologo sociale il quale affermò che il comportamento empatico , ovvero quello legato all'...